IA Intelligenza Artificiale

Con la robotica e IA il lavoro crescerà o diminuirà?

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In futuro il mondo del lavoro sarà sempre più influenzato dall’intelligenza artificiale e dalla robotica con gli automatismi ed i tasks algoritmici svolti dalle infaticabili macchine. Entro il 2025 assisteremo ad enormi implicazioni e mutamenti per una vasta gamma di settori, oltre alle già attuali influenze nell’assistenza sanitaria, trasporti e la logistica, servizio clienti, e manutenzione della casa. Ma  l’evoluzione tecnologica continua a segnare profondamente la divisione tra gli entusiasti sostenitori e chi pensa che nel prossimo decennio i progressi della robotica avrà un impatto negativo nel quadro economico e per l’occupazione.

I progressi tecnologici e gli strumenti informatici in nostro possesso hanno dimostrato che si è verificato un netto discostamento per alcuni tipi di lavoro; l’esempio più banale è rappresentato dal passaggio della produzione di macchine fotografiche dotate di rullino a quelle più performanti con tecnologia digitale. Conseguentemente è mutato anche il ruolo del fotografo professionista che da semplice sviluppatore di pellicole è dovuto evolvere in grafico creativo, impegnato a ricercare e sperimentare tecniche sempre nuove, rese possibili da filtri ed effetti digitali.

Guardando invece all’automazione, l’introduzione delle macchine ha inciso nettamente a livello occupazionale per la classe operaia; ma non era forse la ripetitività del lavoro una delle più grandi problematiche alla base delle teorie anticapitalistiche di Marx? Insomma, una ondata di innovazione che si suppone possa sconvolgere il lavoro logistico.
In realtà se osserviamo le azioni di Amazon, il colosso americano dell’ecommerce ha annunciato per la sua sede in Florida l’attivazione di 15 mila robot (Progetto Kiva in video) altamente specializzati nella movimentazione degli scaffali; contemporaneamente per il 2015 ha previsto un incremento delle assunzioni per 10 mila unità.

Esistono anche sondaggi opinionistici su questa argomentazione; circa duemila esperti sono stati invitati ad esprimere la propria opinione alla seguente domanda: Entro il 2025 I processi automatizzati, le applicazioni di intelligenza artificiale ed i dispositivi robotici contribuiranno a creare più posti di lavoro?
La metà degli intervistati (48%) ritiene di essere preoccupata, immaginando un futuro in cui i robot avranno soppiantato gli operai, generando aumenti nella disuguaglianza dei redditi, con masse di persone disoccupate con conseguenti problemi di ordine sociale.
L’altra metà degli esperti che hanno risposto al sondaggio (52%) si aspetta che la tecnologia non soppianterà più posti di lavoro di quanti se ne potranno creare. Lo stesso gruppo prevede che molti posti di lavoro, attualmente svolti dagli esseri umani saranno sostanzialmente svolti dai robot entro il 2025. Ma credono anche che l’ingegno umano creerà nuovi posti di lavoro proprio come ha sempre fatto fin dagli albori della rivoluzione industriale.

Entrambi i gruppi condividono però una reciproca preoccupazione: ossia, che le attuali strutture sociali e le istituzioni politiche ed educative non sono adeguatamente preparate nel saper trasferire ai giovani le competenze che saranno necessarie nel mercato del lavoro del futuro.
La speranza è che si inizi ad intraprendere un percorso di rivalutazione del rapporto tra la società e il lavoro in sé, riposizionando il focus sulle attività artigianali e di produzione, adattandosi ai cambiamenti evolutivi, inventando nuovi tipi di lavoro, e lasciando libertà d’azione tipicamente umana.
In conclusione, la tecnologia ci libererà del peso dei lavori faticosi, permettendoci di rivalutare il nostro rapporto con il “lavoro” in modo positivo e socialmente utile; inoltre, come società se effettueremo le giuste scelte potremo controllare la nostra naturale evoluzione.

 

Un pensiero su “Con la robotica e IA il lavoro crescerà o diminuirà?

  • Secondo me si complicheranno le cose, la tecnologia non sempre semplifica e fa risparmiare tempo e denaro…

     
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