Informatica

La ricerca del nostro nome può riservare sorprese

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Inserire una parola chiave in un qualsiasi motore di ricerca è diventato un gesto talmente naturale che viene compiuto ripetutamente ogni qualvolta ci troviamo dinanzi ad un dubbio o ad una curiosità da voler soddisfare. Pochissimi istanti e Google, Yahoo, Bing o Ask ci tireranno fuori una serie di risultati che con una buona percentuale soddisferà i nostri requisiti o criteri di ricerca. Alla base di tale precisione vi sono le tecniche di SEO (search engine optimization) e SEM (search engine marketing), che sono utilizzate da sviluppatori, programmatori ed esperti di web

marketing per “indicizzare” tutte le pagine ed i contenuti generati o prodotti all’interno di un sito internet.
Ma non mi soffermerò su questa tematica che è possibile approfondire grazie alla vastissima documentazione reperibile online ed offline; bensì cercherò di analizzare cosa comportano tali tecniche, quali sorprese ci possono riservare, nonché come la censura può influenzare i risultati.

Avete mai provato a digitare il vostro nome e cognome in un motore di ricerca? Sul web, oggi, circola una quantità in continuo aumento di informazioni personali o che ci riguardano direttamente. Solo per fare un esempio, un amico potrebbe menzionare il nostro nome su un social network o taggarci in alcune foto online; o ancora il nostro nome potrebbe comparire in post di blog o articoli semplicemente perchè abbiamo postato un commento. La web reputation non dev’essere sottovalutata per nessuna ragione, così come bisogna essere sempre consapevoli delle conseguenze generate dai siti altamente indicizzati.

Fortunamente i motori di ricerca stanno adottando tecniche e form di contatto per richiedere la rimozione di contenuti indesiderati. Nel caso di Google ad esempio, anche se si elimina il sito o l’immagine dai suoi risultati di ricerca, la pagina web in cui è immagazzinata l’informazione incriminata esisterà ancora e potrà essere trovata tramite l’URL del sito, o utilizzando altri motori di ricerca. La soluzione migliore, quindi, è quella di contattare direttamente il webmaster titolare del sito web, in modo tale da rimuovere completamente la pagina.

Ma scusate la digressione: una simile azione può essere considerata censura che influenza i risultati? Fin tanto si tratta di tutelare la propria reputazione da soprusi altrui o comportamenti poco corretti è giusto far valere i propri diritti con la rimozione dei contenuti. Non si può dire lo stesso per coloro che, di propria iniziativa, pubblicano ingenuamente contenuti senza alcun criterio apparente, o che ancora pensano al virtuale come indipendente dal vivere reale.

 

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