Cultura Digitale

Come vivremmo se non ci fosse internet?

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E’ difficile immaginare uno scenario della nostra vita senza internet e senza gli annessi strumenti di comunicazione, anche perché le variabili da analizzare risulterebbero troppe; solo per fare qualche esempio gli ambiti che oggi ne risultano maggiormente influenzati sono: la cultura, la comunicazione, il lavoro e l’economia. Internet è presente in molti aspetti del vivere quotidiano, alimentato in primis dal crescente uso dei social network; queste e altre tecnologie hanno modificato radicalmente la comunicazione tra gli utenti sia sotto forma di mezzi e di continua reperibilità degli individui, ma anche per linguaggio utilizzato nella scrittura. Le video chiamate ci permettono di dialogare visivamente con un’altra persona in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi luogo ci si trovi, a patto che il nostro interlocutore sia “disponibile” (o disposto) ad avviare la comunicazione con noi.

La trasmissione delle informazioni, inoltre, avviene con molta più rapidità rispetto ad un ventennio fa, tanto da contribuire al miglioramento della cultura generale e alla diffusione di tematiche educative, sanitarie e culturali, il più delle volte di interesse per persone situate in ogni parte del mondo. È anche vero che senza internet, molti usi e costumi non sarebbero stati contaminati, ma la ricerca scientifica sarebbe avanzata con più lentezza, forse gravando sulla salute delle persone.

Sul piano economico molti lavori oggi non esisterebbero, come ad esempio gli sviluppatori software, esperti di marketing online, consulenti social media e community manager e tante altre figure nate in questi ultimi anni. Grazie al web oggi è possibile controllare i nostri affari e conti bancari, prenotare biglietti aerei e treni, fare shopping online e utilizzare applicativi di ogni genere per il proprio svago.

Allora, quale può essere la risposta al quesito: come sarebbe il mondo senza la rete e gli strumenti di comunicazione disponibili su internet? Una soluzione si può ricavare dai risultati di una ricerca Internet, condotta in Italia da Ixè per State of the Net, presentati in occasione del corso del panel “Perceptions of the net”. In particolare, è stata elaborata una lista degli strumenti a cui sono più legati gli internauti e di cui si sentirebbe la mancanza se la rete non fosse accessibile per tre giorni.

Sommariamente, è emerso che gli italiani usano internet soprattutto per trovare informazioni sui motori di ricerca e leggere notizie sui giornali online, ma amano anche andare alla scoperta di nuovi contenuti o addirittura crearne dei nuovi. Gli over 64 lo utilizzano soprattutto come fonte di informazioni, mentre i più giovani (fascia 18-44) preferiscono dilettarsi con funzionalità più complesse come l’acquisto o la vendita dei prodotti. Gli over 50 apprezzano la possibilità di farsi conoscere sui social media, anche se il 56% teme di essere spiato o non sa che utilizzo viene fatto dei suoi dati; sempre in tema di privacy un cittadino su tre non si pone alcun problema in merito all’uso dei suoi dati.

Alla domanda “se il web chiudesse per tre giorni cosa ti mancherebbe di più?”, la maggior parte degli intervistati (27,9%) ha messo al primo posto l’utilizzo del web per la ricerca delle informazioni. L’e-mail e il suo intrinseco uso mancherebbe al 24,3% , a seguire la lettura di notizie (mancherebbe al 12,7%), la comunicazione via WhatsApp o Skype (10,8%) ed il principale social network Facebook (7,1%). Inoltre sotto la soglia del cinque per cento rispettivamente i servizi di homebanking e prenotazioni (4,3%), la musica video e podcast (3,1%), i blog, chat e forum (2,9%) e per ultimo l’e-commerce (0,2%). Interessante il dato riferito a coloro che hanno dichiarato che non gli mancherebbe “Niente”, al primo posto con il 32,3%.

Infine, i giovani (18-29 anni) e gli over 64 risultano i più affezionati alla ricerca delle informazioni, mentre l’interesse per l’e-mail cresce con il passare dell’età e registra un picco soprattutto dai 55 anni in su, così come la lettura delle notizie. L’utilizzo dei sistemi di messaggistica come WhatsApp è preferito dai giovanissimi, mentre Facebook trova un picco nella fascia 18-29 e in quella 55-64, probabilmente dovuta alle caratteristiche di passatempo privilegiato.

Insomma, internet e la tecnologia ormai appartengono in totum al nostro vivere quotidiano, ma al singolo individuo spetta l’impegno a farne un uso moderato, adottando un comportamento etico e rispettoso degli altri. Per alcuni risulterà difficile, ma tutelare la propria intimità dovrebbe essere una delle prime regole da insegnare a chi utilizza internet per la prima volta (e non solo).

 

Un pensiero su “Come vivremmo se non ci fosse internet?

  • Una cosa positiva: non ci sarebbe il cyberbullismo

     
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